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La provincia di Trento sceglie l'alternativa dei contributi

Fr.Mi.

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10 novembre 2009

No al piano casa, sì ad altre soluzioni. La provincia autonoma di Trento è l'unica in Italia ad essersi rifiutata di aderire all'intesa. A modo suo, però, ha comunque varato provvedimenti volti a contrastare la crisi edilizia.

I lavori. La legge trentina parifica alle nuove costruzioni gli interventi di ampliamento, fatta esclusione per l'aggiunta di volumi tecnici. Inoltre, differenzia gli interventi di sostituzione edilizia da quelli di demolizione e ricostruzione: i primi rispettano il sedime e la volumetria esistenti, i secondi sono su sedime o con volumetria diversi.

Le agevolazioni. La legge n. 2/2009 ha lo scopo di favorire la ripresa edilizia, con contributi, in conto capitale ed interessi, fino al 35% della spesa utilizzabili non solo per la ristrutturazione, ma anche per gli ampliamenti e le demolizioni e ricostruzioni residenziali, oltre all'acquisto della casa. I fondi sono al momento esauriti. A dicembre, però, la giunta dovrebbe prevedere un ulteriore piano di incentivi a proposito.

10 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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